Émile Gaboriau

Segretario di
Paul Fèval, giornalista al ''
Tintamarre'', al ''
Soeil'', al ''
Progrès de Lyon''. Collaborò, a partire dal
1863, al ''
Petit Journal'', dove alternava il proprio ''feuilleton'' con quello di
Ponson du Terrail. In concorrenza con il crescente successo riportato sulla stampa dei fatti di cronaca, egli li assunse a base dei propri romanzi, attingendoli soprattutto all'ambito criminale-giudiziario e creando così il
romanzo poliziesco, che trova in lui la sua prima esemplare definizione: “Compito del lettore è quello di scoprire l'assassino, compito dell'autore è di mettere fuori strada il lettore”. Il protagonista, il poliziotto
Monsieur Lecoq, esemplificato sul
Auguste Dupin di
Edgar Allan Poe ma senza la sua “infallibilità”, si avvale delle tecniche di analisi dei naturalisti che esaminano gli insetti al microscopio, mentre il suo maestro e consulente, l'
ispettore Tabaret, detto ''Tirauclair'', è in grado di ricostruire i fatti utilizzando i procedimenti di
Georges Cuvier: “Simile in questo a quei naturalisti che, con il solo esame di due ossi, disegnano l'animale a cui sono appartenuti”. Nel
1866 pubblicò ''L'affaire Lerouge'', prendendo spunto dall'assassinio, rimasto inspiegato, di Cèlestine Lerouge; il ''feuilleton'', apparso senza successo sul ''
Pays'', lo otterrà in seguito su ''
Le Soleil''. Nell'amalgama di scientificità e di umanità incarnato dal protagonista sta la ragione principale del suo successo, così da costruire l'antenato di tutta una serie di investigatori che da
Sherlock Holmes arriva a
Maigret.
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