Franz Kafka
Ritenuto uno dei massimi scrittori del XX secolo, la sua opera fonde elementi di realismo e del fantastico, e presenta tipicamente protagonisti isolati che affrontano situazioni bizzarre o surreali e poteri socio-burocratici incomprensibili. Il termine kafkiano è entrato nel lessico per descrivere situazioni come quelle descritte nei suoi scritti. Le sue opere più note includono il racconto La metamorfosi (1915) e i romanzi Il processo (1924) e Il castello (1926).Tra i maggiori esponenti del modernismo, nonché anticipatore del surrealismo e del realismo magico, diversi critici hanno intravisto nei suoi testi elementi tali da farlo ritenere un interprete letterario dell'esistenzialismo; altri ancora hanno «coniato per Kafka la formula di "allegorismo vuoto". Come ogni autore allegorico, Kafka rappresenta una vicenda per "dire altro"; ma questo "altro" resta indecifrabile e dunque indicibile.» Secondo molti commentatori, Kafka volle con ciò rappresentare la solitudine e il senso di diversità dell'ebreo della Mitteleuropa, la propria estraneità alla sua famiglia, il senso di colpa e l'impotenza umana del singolo di fronte al mondo e alla sua burocrazia. Si ritiene inoltre che il difficile e travagliato rapporto col padre, così come la sua appartenenza alla cultura ebraica (che fu in lui fonte di profondi conflitti interiori, nonostante non sentisse un particolare legame con le sue radici) abbiano influenzato notevolmente i suoi scritti.
La maggior parte delle sue opere tratta di temi e archetipi di alienazione, brutalità fisica e psicologica, senso di smarrimento e di angoscia di fronte all'esistenza, conflittualità genitori/figli, presentando personaggi in preda ad angoscia esistenziale, labirinti burocratici e trasformazioni mistiche. Il suo più celebre personaggio allegorico è l'insetto Gregor Samsa, descritto ne ''La metamorfosi''. Nei suoi scritti è frequente imbattersi in una forma di crisi psicologica che pervade il protagonista sino all'epilogo della narrazione e che lo getta in modo progressivo in un'attenta analisi introspettiva. Queste tematiche caricano la sua opera di contenuti filosofici che hanno stimolato l'esegesi dei suoi scritti.
Solo poche furono le opere pubblicate mentre era in vita: due raccolte di racconti e qualche opera singola (tra cui ''La metamorfosi'') su riviste letterarie; quelle rimaste incompiute - tra cui i suoi romanzi ''Il processo'', ''Il castello'', e ''America'' - furono pubblicate postume, in gran parte dall'amico e curatore Max Brod, il quale non assecondò il desiderio di Kafka che i suoi manoscritti venissero distrutti.
Sebbene Kafka sia famoso soprattutto per i suoi romanzi e racconti, è celebrato anche per le sue brevi favole e aforismi. Come i suoi racconti più lunghi, questi schizzi possono essere brutali sotto alcuni aspetti, ma la loro terrificanza è spesso divertente. Un conoscente stretto di Kafka ha osservato che sia il suo pubblico che l'autore stesso a volte ridevano così tanto durante le letture che Kafka non riusciva a continuare la sua esposizione, trovando necessario riprendersi prima di completare la recitazione dell'opera.
I suoi scritti, talvolta visti come profetici o premonitori di un futuro totalitario, hanno influenzato enormemente artisti, filosofi, compositori, registi, storici della letteratura, studiosi religiosi e teorici della cultura. da Wikipedia
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