Gyula Krúdy

Sarebbe però un errore credere che la provincia dei suoi racconti e romanzi rappresenti la realtà. Krúdy infatti cresce proprio mentre quella provincia stava scomparendo, sia a causa dei mutamenti sociali ed economici che del disgregarsi politico dell'Impero.
Terminati gli studi liceali, nel 1896 lo scrittore si trasferì a Budapest e per intraprendere la carriera letteraria e non quella giuridica, come avrebbero voluto i suoi genitori.
Fu uno scrittore molto prolifico con una notevole vita mondana: assiduo frequentatore dei locali notturni di Budapest, ebbe fama di gentiluomo bohèmien. Due matrimoni, numerose amanti, svariati duelli, corse dei cavalli e gioco delle carte caratterizzarono la sua vita. La sua attività di scrittore gli fruttò anche grandi somme che Krúdy spendeva con la stessa rapidità e facilità con cui le guadagnava. Viaggiò molto pur senza mai superare i confini dell'impero.
La sconfitta della prima guerra mondiale costituì la fine del mondo in cui era nato e cresciuto ma che continuò a sopravvivere nelle sue opere ancora per qualche anno, prima di cedere il passo ad una visione più pessimista e disillusa.
Dopo aver subito un colpo apoplettico, pieno di debiti, Krúdy morì in miseria nel 1933.
La sua prosa si contraddistingue per un fine lirismo e una forte vena onirica che è ben visibile nel tema del doppio, così come del relativismo del tempo; elementi questi che collocano la sua opera in un mondo immaginario che alla realtà è debitrice solo per gli spunti da cui trae origine. da Wikipedia
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